Lingua ufficiale: arabo
Fuso orario: UTC +1
Valuta: Dinaro algerino (DZD)
Sull’area del museo Bardo nel periodo di Ramadan, vi sono concerti ed escursioni guidate molto famose.
Nella città di Tipaza si possono vedere rovine romane e tumuli, i quali sono parte di tombe dei re numidi. Nel porto locale si possono assaggiare i migliori frutti di mare al mondo.
I visti turistici in Algeria vengono emessi solo sulla base di inviti di persone che vivono in una delle città alle cui si intende andare.
Algeri si trova nella costa africana del Mar Mediterraneo. La capitale dell’Algeria ha tre milioni di abitanti ed è relativamente poco visitata dai turisti. Sebbene a causa di specifici requisiti formali, può essere piuttosto difficile ottenere un visto turistico, vale la pena richiederlo. La città bianca e i suoi abitanti affascinano con il loro incanto e ospitalità.
Algeri è riferita come la città bianca, poiché le facciate degli edifici sono ricoperte da una pittura bianca. Nonostante sono spesso sporche, scolorite e sbiadite dai forti raggi solari, la vista dell’architettura urbana, specialmente dal lato del mare, fa un’enorme impressione. La prima città fu fondata in quella zona dagli antichi romani. Fu distrutta intorno al VII sec. dagli arabi. In seguito, quel terreno fu conquistato dai fenici, dall’impero ottomano e nel XIX sec. dai francesi. Fino ad oggi, nella città si possono osservare le influenze architettoniche di queste culture. Cosa vale la pena vedere lì?
Sicuramente fra i punti da visitare si trova la Gran Moschea con il suo minareto del XIV sec. e le moschee di Sidi Abdarrahman, Jam El-Jadida, Ali Bechine. Da vedere v’è una moschea di Ketchaoua, che durante il periodo di dominazione francese serviva come cattedrale cattolica (di San Filippo). Non dimenticate la basilica Notre Dame d’Afrique, il palazzo del governatore, il palazzo d’Archeveche e il Gran Ufficio Postale, così come il museo etnografico Bardo. Assicuratevi di visitare il più antico quartiere della città, Casbah, il quale è considerato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Su una delle colline del quartiere, nel 1982, è stato costruito un monumento di 100 metri di altezza dedicato ai Martiri della Rivoluzione. Vale la pena andare lì, per godersi un bel panorama della città.
I piatti locali più famosi sono: harira (zuppa di ceci, lenticchie e fagioli con harissa), chakchoka (uova in camicia con pomodori, peperoncino e cumino), cous cous con verdure e karantita (un tipo di pizza). Fra i dolci regna il baklava, che è una torta di filo con miele, noci e thibarine, una sorta di liquore prodotto su base di dattili. Non dimenticate di provare un tè alla menta molto dolce. Dove mangiare? Si consiglia di cercare mercanti nelle strade e nei bazar, e di visitare i ristoranti di passo, ad esempio, il ristorante Tanira.